
Hai mai pensato che l’etichetta del tuo croissant è uno strumento di comunicazione e marketing che può influenzare in modo diretto la percezione di qualità, l’esperienza del cliente e il valore complessivo della proposta del buffet?
Vuoi costruirla in modo efficace?
Segui i consigli dei nostri consulenti Colazione Perfetta, brand Ristopiù Lombardia. Di seguito per te una mini-guida efficace e pratica.
Cosa scrivere?
“Croissant alla crema” o “Cornetto vuoto” non va bene riduce il prodotto a una commodity, qualcosa di intercambiabile e privo di personalità. Un’etichetta ben costruita deve invece comunicare qualcosa in più: deve raccontare ingredienti, metodo, sensazioni. “Croissant sfogliato al burro con crema pasticcera fresca” va benissimo, per esempio.
Se il prodotto è realizzato con materie prime di qualità – burro europeo, farine selezionate, lievitazione lenta – inserirlo in etichetta aiuta a trasferire immediatamente un messaggio di valore.
Con quale linguaggio?
L’etichetta deve evocare immagini e sapori già nella lettura, trasformandosi in un invito. Espressioni come “profumato e fragrante”, “ripieno cremoso e delicato” o “sfoglia leggera e dorata” aggiungono profondità e fanno percepire la colazione come un’esperienza e non come un semplice servizio. Il cliente legge, immagina, desidera: e questo influenza le sue scelte, aumentando il consumo e la soddisfazione.
Precisa le varietà
Se hai più tipologie di croissant, differenzia le etichette con descrizioni curate che guidino la scelta. Non scrivere solo “integrale”, ma “croissant integrale con miele e cereali per un inizio ricco di fibre ed energia”. Non fermarti a “vegano”, ma spiega: “croissant 100% vegetale con farcitura di composta di frutti rossi”, comunicando così attenzione alle esigenze specifiche e trasformando le varianti in punti di forza invece che semplici alternative.
Coerenza con le stelle
Lo stile comunicativo, il tono delle parole e il livello di dettaglio, oltre che i materiali usati e la grafica devono rispecchiare l’identità della struttura. In un contesto business può prevalere la chiarezza funzionale, mentre in un hotel leisure o di fascia alta è più efficace un linguaggio evocativo e narrativo.
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