Sulla celiachia si è detto, scritto e parlato in lungo e in largo. D’altronde essa è la malattia alimentare più diffusa nel mondo: basti pensare che colpisce l’1 % della popolazione mondiale ed è causata da un’intolleranza permanente al glutine.
Cosa è il glutine: il fattore scatenante della malattia in questione, ossia una componente proteica che si trova nel frumento e in molti altri cerali, come ad esempio il farro, la segale, l’avena e il kamut . La celiachia, in quanto malattia autoimmune, necessita di un’unica basilare soluzione che è quella dell’eliminazione dalla dieta. Eliminare il glutine dalla propria alimentazione ad oggi rappresenta il primo e il più grande passo da fare.
Ma c’è una notizia di questi giorni che fa ben sperare e che pone un faro nella ricerca della causa della celiachia. Come apprendiamo dal sito fanpage, infatti, sembrerebbe che due ricercatori abbiano scoperto che un additivo presente nei cibi prodotti industrialmente potrebbe innescare la celiachia negli individui predisposti. Nella lista degli alimenti “accusati” ci sarebbero i wurstel, le salsicce, i latticini e il surimi, all’interno del quale la transglutaminasi microbica potrebbe essere l’innesco della reazione autoimmune, andando a modificare le proteine della barriera intestinale e rendendo, così, i peptidi del glutine corpi estranei all’organismo.”
“Un additivo alimentare utilizzato per migliorare consistenza, durata e sapore dei cibi preparati industrialmente, la transglutaminasi microbica, potrebbe essere una causa scatenante della celiachia, malattia autoimmune legata al glutine che porta le cellule del sistema immunitario ad attaccare l’intestino tenue. Lo hanno dimostrato due ricercatori dell’AESKU Kipp Institute di Wendelsheim, Germania, e della Scuola di medicina Rappaport presso il Technion-Israele Institute of Technology di Haifa, i professori Matthias Torsten e Lerner Aaron.” (https://scienze.fanpage.it/celiachia-additivo-alimentare-per-migliorare-la-durata-dei-cibi-potrebbe-scatenarla/)