
Stai pronto: è sempre più probabile che il prezzo della tazzina di caffè arrivi a 2 euro. Sì, anche nel tuo bar.
Ci sono elementi reali che spingono in quella direzione.
Il primo fattore è la pressione crescente sui costi di filiera. Il caffè verde – in particolare l’Arabica – ha subito negli ultimi mesi aumenti sensibili. Secondo Reuters e il Wall Street Journal, le quotazioni sono salite per effetto delle difficoltà climatiche in Brasile, tra siccità e gelate che hanno ridotto la produzione. A ciò si sommano i rincari legati al trasporto marittimo, ai costi energetici e alla logistica, che incidono direttamente sul prezzo della materia prima tostata. In altre parole, anche prima di arrivare al tuo banco, quella tazzina costa già di più.
A questa dinamica si aggiunge la spinta inflazionistica generale che, negli ultimi due anni, ha colpito ogni voce di spesa: energia, forniture, manodopera, canoni di locazione. Le torrefazioni, strette fra costi in crescita e margini ridotti, hanno ritoccato i listini più volte, e l’effetto a cascata si sta riversando sui locali. Un bar che mantiene ancora prezzi invariati rispetto al pre-pandemia, oggi, sta in realtà assorbendo una parte del rincaro a proprio carico (e tra l’altro il cliente finale non lo sa…).
Un’indagine recente citata da Italien.news mostra come, negli ultimi quattro anni, il prezzo medio dell’espresso in Italia sia aumentato del 20%, passando da circa 1,04 a 1,25 euro. Ma questa è una media: nelle grandi città, in particolare nel Nord, la soglia di 1,80–2,00 euro è ormai già realtà in molti bar.
E tu? A questo punto non devi pensare SE aumentare il prezzo, ma come dirlo alla tua clientela. La chiave è nella trasparenza e nel posizionamento.
-Comunica con chiarezza che l’aumento rispecchia l’andamento del mercato e serve a garantire la qualità del prodotto.
-Valorizza il tuo caffè: raccontane la provenienza, la tostatura, il tipo di miscela. Se la materia prima è di qualità, il cliente è disposto a riconoscerne il valore, ma devi dargli gli strumenti per percepirlo.
Puoi anche introdurre una segmentazione dell’offerta: mantenere un espresso “classico” a prezzo contenuto e affiancare un caffè premium o una miscela monorigine a un prezzo più alto. In questo modo sposti l’attenzione dal prezzo alla qualità e trasformi un inevitabile adeguamento economico in una scelta consapevole.
Il caffè a 2 euro non è più un’ipotesi remota, ma una normalità che si sta già consolidando. Resistere all’aumento può sembrare una forma di rispetto verso il cliente, ma a lungo termine rischia di compromettere i margini e la sostenibilità del tuo lavoro. Vuoi approfondire la tematica e capire come agire su questo e altri fronti?
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